Gli ospedali di Pescara necessitano di un’importante ristrutturazione. Le società edili partecipano così a una gara di appalto dal valore impressionante di 36 milioni di Euro. Al termine, i lavori sono bloccati per una questione relativa alle visure camerali presentata durante la gara.
La situazione è ormai arenata da dieci anni: la gara d’appalto ha assegnato i lavori a due società. Le altre due società escluse hanno presentato ricorso per cercare di ottenere l’apertura della gara d’appalto. Per tentare di avviare i cantieri, l’allora direttore dell’Asl aveva avviato dei tavoli pubblici.
Purtroppo, le procedure non hanno portato a nulla e i ricorsi presentati si sono conclusi con una sentenza sfavorevole alle aziende escluse. Queste, visure camerali alla mano, hanno trasmesso la pratica al Consiglio di Stato, bloccando di fatto tutto in attesa dell’ennesimo giudizio.
Le lungaggini non hanno solamente bloccato di fatto i lavori, ma hanno costretto l’Asl di Pescara a fare proroghe su proroghe. A nulla è valso cercare di dare in appalto i lavori alle società vincitrici e in subappalto alcuni lavori alle società escluse dalla stessa gara.
A quel punto, l’Asl ha dovuto chiedere una proroga per completare i lavori, senza però trovare una risoluzione. Le proroghe durano ormai da troppo tempo e gli ospedali sono al collasso, quando sarebbe bastato il confronto delle visure camerali online e un po’ di flessibilità per iniziare e completare i lavori.
Ora il nuovo direttore dell’Asl di Pescara Claudio D’Amario dovrà prendere le redini della situazione, dato che la relazione da lui firmata non è stata sufficiente per trovare una risoluzione convincente per le aziende edili chiamate in causa.
Quando si parla di procedure pubbliche, è comprensibile che le aziende escluse cerchino di ottenere l’appalto presentando le proprie visure camerali per il ricorso, ma le procedure dovrebbero avere un termine, altrimenti ci si arena nella matassa giudiziaria (con i relativi tempi).
Anche se il Consiglio di Stato desse ragione alle due società escluse, allora sarebbero quelle vincitrici a presentare ricorso per impugnare la decisione del Consiglio, proprio perché non è stato fissato un limite: ci saranno mai i lavori per gli ospedali di Pescara?